DIFFICILE E CONFUSO, UN ANNO SCOLASTICO DA NON DIMENTICARE.

Tre esperienze di scuola in epoca Covid-19, tre studentesse alle prese con uno degli anni scolastici più difficili e confusi di sempre.  

Difficile, perché questo doveva essere l’anno delle riaperture in sicurezza, del rientro nelle classi, del ritorno ai banchi di scuola e a una sorta di “nuova normalità”: non è andata esattamente così.

Confuso, perchè -se possibile- è stato un anno scolastico per tanti versi più caotico  di quello precedente… quello del lockdown, per capirci. Tutti a casa e tutti in DAD. Fine della storia. Nulla a che fare con le montagne russe dei rientri a scaglioni, in percentuali diverse, per ordini scolastici diversi, metà studenti in classe e l’altra metà a casa, a settimane alterne… poi però ci sono i laboratori quindi siamo in DAD ma al pomeriggio tocca andare a scuola… da oggi siamo di nuovo in quarantena… l’asl non ha comunicato per tempo l’esito del tampone… ma è vero che la prof ha detto che la verifica la rifacciamo appena rientriamo in classe perchè almeno non copiamo?! 

Siamo quasi giunti al termine di questo anno difficile e confuso. E cosa ci ha insegnato, se così si può dire? Di certo ha messo a fuoco la straordinaria capacità di adattamento di tutti gli attori coinvolti, dai dirigenti ai docenti ai genitori, ma soprattutto di studenti e studentesse, che hanno fatto i conti non solo con le ricadute che la pandemia ha avuto sulle loro giovani vite in termini di scolarità e socialità, ma anche con lo stress e la frustrazione che spesso noi adulti non abbiamo saputo o potuto gestire al meglio, dentro e fuori la scuola. 

Al prossimo anno scolastico ragazz*, con l’auspicio che possiamo imparare ad imparare da voi!

G. 13 anni (Puglia)

In questo periodo di pandemia abbiamo affrontato l’esperienza nuova della didattica a distanza e in essa abbiamo trovato e affrontato tanti difetti. 

Ad esempio c’è la connessione che salta e non ti fa seguire bene la professoressa oppure le chat con i compagni che ti distraggono e non ti fanno capire bene la lezione…. 

La differenza con l’anno scorso è che almeno quest’anno abbiamo fatto scuola un po’ in presenza è un po’ a distanza…ma comunque è stata dura. 

Di sicuro io preferisco andare a scuola, anche se con le mascherine. In classe anche se a distanza coi compagni riusciamo comunque a stare insieme e divertirci, e sicuramente si seguono meglio le lezioni. Vado molto d’accordo sia con i miei compagni che con i miei professori e perciò mi manca stare in classe. Mi manca stare a scuola perché non è come vedere le facce dei compagni tramite lo schermo di un computer. Mi manca stare con i miei compagni perché è bello ridere insieme stando più o meno vicini. 

S. 9 anni (Lazio)

Da settembre abbiamo dovuto tenere il distanziamento, abbiamo dovuto tenere la mascherina, abbiamo fatto il cambio della mascherina ogni metà giornata, siamo entrati a scuola in gruppi. Per me sono state difficili queste regole ma comunque le ho rispettate. Per me sono state difficili perché con gli amici tendo ad avvicinarmi, la mascherina mi dà fastidio, il cambio mascherina fa passare un bel po di tempo e mi dava fastidio sentire la campanella più volte. Alcuni miei compagni non tenevano bene la mascherina e non sapevano tenere il distanziamento. 

Le settimane in DAD da una parte sono state belle, da una parte brutte. Da una parte erano belle perché mi potevo svegliare con più calma ed erano poche ore che ci dovevo stare.  Da un’altra parte sono state brutte perché non potevo vedere i miei amici e perché sono durate poco. Quindi le regole non mi sono piaciute e le settimane in DAD così così. 

B. 15 anni (Marche)

Questo anno scolastico è stato molto duro, ma non solo per me… anche per altri studenti.

È stato un anno duro perché questa DAD ci ha messo alla prova, abbiamo affrontato un anno con questa specie di nuova operazione, un modo strano di fare lezione un po’ a scuola è un po’ no. Per me questo aspetto è stato fonte di sofferenza, non mi sentivo in grado di fare nulla, e per fortuna ho avuto persone che mi hanno fatto superare questa situazione. Quanto è dipeso dalla dad? E quanto dal non poter uscire liberamente quasi mai? Beh non si può sapere con sicurezza… so solo che ho sempre criticato questo anno di scuola, perché è stato molto difficile per me capirlo.

Da quando siamo ritornati in presenza in queste ultime settimane sono rinata perché in DAD ho seguito bene tutto però avevo un sacco di distrazioni a casa e non è stato il massimo, in presenza invece ci sono lì i tuoi amici e compagni… che sono pure una distrazione in un certo senso… ma quando è ora di fare lezione la facciamo e basta.

Questo anno l’ho paragonato spesso all’anno precedente che abbiamo fatto tutto da casa… in quei lunghi mesi avevo trovato una specie di equilibrio perché sapevo di non poter uscire e quindi o studiavo o mi annoiavo… per cui ho studiato davvero tanto. Quest’anno le limitazioni erano minori in certi periodi e stare a casa in DAD con l’idea che a breve potevamo anche rientrare in classe mi faceva stare peggio dell’anno prima in cui ero obbligata a rimanere sempre a casa.

Spero tanto che il prossimo anno si ritorni in presenza al 100% e si ritorni il prima possibile a stare a scuola senza le mascherine (ma sarà impossibile se non tra diverso tempo).

Vedremo un po’ come andrà anche a finire questo maledetto COVID!!!

Dott.ssa Graziana Marra

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